Silvano Nicoletto
Solo una parola per salutare ciascuno di voi con il più cordiale e fraterno benvenuto. Benvenute e benvenuti in questo luogo. La vostra presenza qui, oggi, non è dovuta al semplice fatto che c'è spazio per ospitare delle persone. Per noi, non siete persone qualsiasi, nessuno è una persona qualsiasi. Siete venuti da più parti. A vario titolo di impegno e di responsabilità, intendete offrire un contributo di pensiero, di analisi e di percorsi da praticare per prendere parte ad una lotta che ci sta a cuore. L'avventura che da qualche anno ci ha visto camminare insieme Monastero del Bene Comune (MBC) e Università del Bene Comune (UBC) ci ha portato a prenderci a cuore dei beni comuni, vale a dire di tutto ciò che sta alla base del Vivere Insieme degli esseri umani e di tutto il vivente. Così continuano in questo monastero le varie sessioni della Facoltà dell'acqua come bene per la vita di tutti, bene non disponibile alla mercificazione. Da qualche anno ci si dà appuntamento per la Scuola del Vivere Insieme che, appunto, assieme all'UBC, abbiamo affrontato i temi
• conoscere la finanza per cambiarla
• liberare la conoscenza dalle logiche del mercato
• ri-cittadinare la città
Oggi, con la questione “Dichiariamo illegale la povertà”, iniziamo la quarta sessione della Scuola del vivere insieme, sessione destinata a non esaurirsi oggi né a breve. È da anni che continuamente affiora questo tema nella riflessione di Riccardo. E noi oggi siamo contenti che in questo luogo uomini e donne si siano dati appuntamento per affrontare il problema in modo sistematico e rigoroso. Siamo felici perché intuiamo lo spessore di provocazione e di novità. Helder Camara diceva: “Quando mi chiedo cosa posso fare per i poveri, allora mi considerano un vescovo bravo e buono. Quando mi chiedo perché ci sono i poveri, allora divento un vescovo comunista”. … Qualche vescovo comunista non guasterebbe! In altre parole voglio esprimere plauso perché finalmente, pur in questo piccolo angolo di mondo che è il monastero di Sezano, qualcuno comincia a parlare di povertà cercando di aggredire le cause della povertà che, nell'attuale sistema economico e politico mondiale è ormai strutturale. È arrivato il momento di smascherare e di lottare contro il crimine della globalizzazione perché, oltre alle vittime che continuamente miete, sta uccidendo molti dal di dentro, sta annientando le coscienze col veleno del cinismo. É quella terribile dottrina che ci fa credere che il mondo va avanti se rispetta il principio del “Tutto per me e niente per gli altri”, che ritiene la guerra, la povertà e l'esclusione di milioni di persone dal partecipare semplicemente al diritto alla vita come un mali necessari. É arrivato il momento in cui le culture, le politiche, le aggregazioni e le religioni non possono più fare da crocerossine. Non è possibile continuare a raccogliere pietosamente morti e feriti sul fronte senza andare dai signori della guerra e dire con forza e determinazione “Adesso Basta!”. Se tutti questi soggetti non aggrediscono con determinazione le cause strutturali della povertà diventano semplicemente complici di crimini contro l'umanità. É il momento di dichiararlo con forza e chiarezza. Il lavoro che ci attende è quindi molto serio ed impegnativo.
Grazie per essere qui, benvenuti e Buon lavoro!
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